Il progetto che l’Assessorato alle Politiche Sociali condivide ormai da due anni con il Centro Sant’Ambrogio Fatebenefratelli si inserisce nell'impegno di percorrere l'inclusione sociale in tutte le sue forme e modalità. Alcune modalità sono più note al grande pubblico come quelle relative all'immigrazione, a causa dell'esposizione mediatica della questione e della strumentalizzazione politica che spesso è soggetta: altre rimangono più "silenziose", nella dimensione più profonda della sofferenza umana, il disagio psichiatrico.
L'Assessore Zecchini dice: “Sono persone che vivono una situazione di disagio per le quali cerchiamo percorsi di integrazione legati anche alle loro abilità”.
L'iniziativa promossa dall'assssorato insieme al Centro S. Ambrogio e all’Associazione Culturale Bau Atelier è la seguente:
28 gennaio ore 10.30
inaugurazione della mostra “SperimentAzioni”
presso lo spazio espositivo della Biblioteca
di Cernusco sul Naviglio
dalle 14
laboratorio creativo
aperto a tutti
I lavori esposti sono stati realizzati nei laboratori di arte-terapia allestiti presso il centro di via Cavour, dove con l’ausilio dei terapeuti, alcuni ospiti dell’ospedale psichiatrico danno forma al loro immaginario attraverso forme e colori.
Il comunicato stampa del Comune cita:
La collaborazione fra Villa Greppi e il Fatebenefratelli è cominciata all’insegna delle iniziative di “Sole sì soli no” ed è proseguita con “Essere nel benessere”: “Gli incontri, i corsi e anche le feste estive organizzati al Centro S. Ambrogio hanno rappresentato il tentativo di aprire le porte di questa struttura ai cernuschesi”, continua l’Assessore – “Ora portiamo il Centro in una della strutture culturali più importanti della città, a significare lo scambio e le possibilità di piena integrazione che vogliamo raggiungere.”Uno scambio e un’integrazione che avvengono anche nei fatti, con l’apertura, sempre negli spazi della mostra, di un laboratorio creativo, organizzata per sabato 4 febbraio (dalle ore 14): un’iniziativa gratuita e aperta a tutti coloro che volessero avvicinarsi alla sperimentazione artistica e far emergere la propria silenziosa fantasia, proprio come è stato chiesto agli autori dei lavori esposti.Spazi fisici e spazi di creatività diventano così il luogo in cui un altro percorso di piena integrazione può svilupparsi; un percorso più silenzioso e meno colpito dai riflettori della cronaca ma non per questo meno importante nel quadro di una piena accettazione delle diversità come fattore culturale.